Che attori! Foto Internet
Di Luca Pakarov
Già che il giorno dopo i giornali di sinistra si chiedano se abbia vinto o perso, dimostra che ha stravinto. Ma non sugli avversari, sul genere umano. Io a questo punto ci credo che è immortale, che ha venduto l’anima al diavolo ed è unto dal Signore Gesù Cristo che vive nel Regno dei Cieli. Ho resistito invano, più di quello che un cardiologo consiglierebbe, in dolce attesa che il pubblico, in ombra dietro, impazzisse per l’odore del sangue del tiranno, così vicino, a pochi passi, e si trasformasse nella folla sul finale del libro Il profumo di Suskind e, in un eterno atto d’amore e di odio, lo sbranassero. Non è successo, anzi.
Sono arrivato davanti alla televisione schivando inviti e serate a tema. Un fermento che mi impensieriva, in certi casi c’è sempre qualcuno che perde la brocca e si arma di coltello, così ho aperto la porta di casa a una sola persona e mi sono fiondato sul divano in religioso silenzio. Anche Santoro, ho notato, non stava comodo. Ma comunque ero lì, come un cazzo d’italiano qualsiasi alla finalissima dei mondiali, sicuro di non poter perdere il grande evento. L’EVENTO, questo ci impressiona. Quando si parla di EVENTI non ci tiriamo mai indietro per quel maledetto sentimento della partecipazione indotto da robe come i social network... qui potrei aprire una parentesi grossa come una casa ma lasciamo perdere... e Santoro non ha fatto nulla per mimetizzare l’EVENTO, attaccando con la corrida, lo scontro all’ultimo sangue, il finale, l’armageddon. Un paio di palle.
Stavo lì come fossi in Place de la Concorde a Parigi, fine ‘700, i nostri lo processeranno e ci vendicheremo, noi tutti, Popolo Sovrano, per questi venti anni di soprusi, malefatte, menzogne, insulti, cretinate. Mi mancava solo uno scatolone di popcorn e un megafono per strillare più forte. Era il momento che qualcuno gli dicesse cosa pensiamo di lui, bramavo di vedere la faccia, l’imbarazzo, la solitudine e vaffanculo, pure la paura, di un uomo alle strette. Strizzato come un limone. Deriso. Torturato. La mia fantasia correva e correva, verso altri paesi, altre latitudini. A un fantastico sistema medievale per estorcere confessioni.
Macchè. Lui se la rideva dentro e si rattristava fuori, con la voce spezzata, per i cassintegrati, faceva il suo solito show di tigri ed equilibristi, attaccava e non gliene fregava un cazzo di niente. Con Santoro che portava il risultato a casa, facendo un’audience della madonna (addolorata, aggiungo).
S’è capito subito che non si può battere un uomo che ha imparato a credere in quello che dice. Berlusconi è almeno cento anni avanti a tutti. L’individualismo categorico lo rende iperprotetto. Era tutto inutile, l’ennesima farsa, l’ennesimo balzello, una nauseante riproposizione. Mentre stavamo attoniti, di fronte alla TV, c’era un amico vicino a me, dopo cinque minuti è andato a stappare una bottiglia di rosso per reggere meglio lo sconforto, dopo dieci aveva già la mano sulla fronte. Al ventiduesimo è uscito per fare una scorta durata una notte.
Nel frattempo sono andato a vedere gli amici e i non amici di Facebook, un delirio, ne seleziono alcuni perché era un post (si dice post?) continuo: Marco scrive: “Ma è una bravissima persona! Ha quattro figli!” Annie: “Si ride o si piange quando non si hanno più risposte. (cit.)” Gianfranco: “Siete tutti comunisti e cospiratori contro la democrazia”. Alessandra: “L'infinita capacità degli italiani di farsi 'infinocchiare'”. Michele: "Scusate il francesismo, si è scucito la fodera del cazzo di un paese come questo. Senza se e senza ma”. Rox: “È un pagliaccio. Un mascalzone piduista pagliaccio. Spero crepi presto”. Cinzia: “...Io provo solo nausea...dal primo all'ultimo. Buonanotte!!”. Andrea: “Santoro, dì una cosa di sinistra”. Il buon Gianni: “Sevizio pubblico servizio pubico”. E la saggia Sara, come chiusura: “Berlusconi smuove ancora le masse. I più parlano di lui. I più scrivono di lui. Anche io”. Anzi la chiusura l’ho fatta io: “Che manica di stronzi…”.
Molti di voi (io) avranno fatto il loro dovere, partecipando a questa religione. Oggi in molti si sono svegliati provando un profondo disprezzo per la razza umana, credendo che un altro mese di campagna elettorale renderà di pubblica utilità l’eutanasia, almeno per i sani di mente.
Forse si dovrebbe tirar giù una tiritera su quanto abbiamo visto, sul nostro sistema nervoso portato alle estreme conseguenze, sulla quantità di droghe che questa mattina hanno fatto crescere di almeno cinque punti percentuale le azioni della malavita per permettere, a giornalisti e non, di commentare minuto per minuto qualcosa di indigeribile.
Quindi, per coerenza, finisce qui, perché ogni cosa che dirò, sarà ridondante, noiosa, satura, abbondante. Agli occhi di uno di sinistra o semplicemente di uno rinsavito (lontano da me associare gli uomini di sinistra con persone sane di mente), ne sono usciti tutti perdenti. Con tutti gli altri, Berlusconemascalzone nostro (nostro per dio! Quando è il pane quotidiano!), ha guadagnato voti, un film già visto. All’italiana appunto.
P.S. Una nota per Francesco S.: ma che cazzo stavi a fare quando raccontavi su Facebook di appiccare il fuoco a una motoslitta?